mercoledì 19 agosto 2015

A LUGLIO AUMENTA LA RICHIESTA DI MUTUI (+63,2%) E PRESTITI (+7,5%)

Dopo una prolungata fase di difficoltà, coincisa con la crisi economica degli ultimi anni e, soprattutto, con la debolezza e le incertezze che hanno caratterizzato il mercato del lavoro, gli italiani stanno mostrando un rinnovato interesse per il credito richiesto per finanziare l’acquisto della casa o per sostenere i consumi.



Nel mese di luglio si conferma in forte aumento la propensione da parte delle famiglie italiane a richiedere mutui e prestiti, come evidenziato dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF, che analizza l’andamento della domande di mutui e prestiti (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) contribuite dagli istituti di credito in EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie. 

In particolare, la domanda di mutui ha fatto registrare una crescita pari a +63,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Crescono anche le richieste di prestiti, con un +7,5% grazie alla forte spinta dei prestiti finalizzati (+22,7%).

L’andamento della domanda di mutui 
La domanda di mutui da parte delle famiglie italiane continua a mantenersi su livelli record anche nel mese appena concluso, con un +63,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi), sebbene in attenuazione rispetto ai valori registrati nei mesi di maggio e giugno dell’anno in corso, quando la domanda ha fatto segnare rispettivamente +84,5% e +81,1%. Si conferma pertanto l’andamento positivo che si registra ormai da due anni a questa parte, dopo il crollo del biennio 2011-2012.

Le evidenze dell’analisi CRIF mostrano anche come l’importo medio richiesto rimanga ancora contenuto, frutto sia del prezzo delle abitazioni in costante calo sia dell’atteggiamento prudente da parte dei richiedenti: nel mese di luglio appena concluso, infatti, si è attestato a 122.319 Euro, al di sotto dei valori registrati nel corrispondente mese degli anni precedenti e ben distante dal picco del 2010, quando era risultato superiore a 140.000 Euro. 

La tendenza a richiedere un mutuo il più contenuto possibile trova conferma anche nella distribuzione per fascia di importo: nei primi sette mesi del 2015, infatti, le preferenze degli italiani si sono concentrate nuovamente nella classe compresa tra 100.000 e 150.000 Euro, con una quota pari al 30,6% sul totale, in crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2014. 

La perdurante cautela da parte delle famiglie, nel tentativo di individuare soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito disponibile, trova riscontro anche nell’orientamento verso piani di rimborso più lunghi. A questo riguardo, la distribuzione della domanda di mutui per durata mostra, ancora una volta, come più di 2 richieste di mutuo su 3 abbiano scadenza superiore ai 15 anni.
Nello specifico, è la classe compresa tra i 15 e i 20 anni ad essere risultata la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,0% del totale, seguita a ruota dalla fascia tra i 25 e i 30 anni, con il 21,9%, e da quella tra i 20 e i 25 anni, con il 20,3%. 

L’andamento della domanda di prestiti 
Se le richieste di mutuo corrono ad un ritmo sostenuto, non meno significativo è il recupero della domanda di prestiti da parte delle famiglie (nel complesso di prestiti personali e prestiti finalizzati), che nel mese di luglio hanno fatto segnare un +7,5% rispetto allo stesso mese del 2014. 
In particolare, l’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF evidenzia come la buona performance complessiva sia stata prodotta fondamentalmente dall’andamento dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali autoveicoli e motocicli, arredo, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre, ecc.) che nel mese di luglio appena concluso hanno fatto segnare un aumento nel numero delle domande presentate agli istituti di credito pari a +22,7% rispetto al pari periodo 2014. Per quanto riguarda i prestiti personali, al contrario, la domanda ha fatto registrare una contrazione del -8,2%.

La ritrovata propensione degli italiani verso il credito trova riscontro anche nell’andamento dell’importo medio richiesto che, nel mese di luglio, nell’aggregato delle due forme tecniche, si è attestato a 7.781 Euro (+4,7%).
In particolare, per i prestiti finalizzati l’importo medio è risultato pari a 4.935 Euro (+2,9% rispetto a luglio 2014) mentre per i prestiti personali la media si è assestata a 11.682 Euro (+15,2%).

Prendendo in considerazione la distribuzione della domanda per classi di durata dei prestiti richiesti, l’analisi del barometro CRIF mostra come quella fino ai 12 mesi è risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 21,7% del totale, seguita a ruota dalla classe di durata superiore ai 5 anni, con il 21,1% del totale.
Più nel dettaglio, nei prestiti finalizzati la quota delle domande con durata inferiore ai 12 mesi si è attestata al 32,2% del totale mentre per i prestiti personali è stata la fascia di durata superiore ai 5 anni a confermarsi la preferita, con una incidenza del 39,1% sul totale.

Relativamente alla distribuzione della domanda di prestiti per fasce di importo, nei primi 7 mesi del 2015 la classe prevalente è risultata essere ancora una volta quella inferiore ai 5.000 Euro, che ha assorbito il 50,5% del totale.
Nei prestiti finalizzati tale quota raggiunge addirittura i 2/3 del totale (il 67,9% per la precisione) mentre nel caso dei prestiti personali rappresenta il 29,6%.

“L’andamento della domanda di mutui e prestiti rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso in modo tempestivo alle famiglie e valutare la loro propensione ad impegnarsi in un investimento importante come quello sulla casa o a pianificare i propri progetti di spesa – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. In questa prima parte dell’anno stiamo osservando un rinnovato interesse da parte degli italiani per il credito, con i volumi della domanda che fanno registrare una crescita costante e robusta”.

“Dopo anni in cui le famiglie avevano tirato il freno a mano, nel timore di non riuscire a far fronte regolarmente agli impegni assunti, già da alcuni trimestri l’orientamento sembra essere radicalmente cambiato e il consolidamento della ripresa economica potrebbe favorire un’ulteriore accelerazione – conclude Capecchi -. Al contempo, dopo una fase caratterizzata da una inevitabile selettività da parte degli Istituti, le politiche di offerta si stanno facendo progressivamente più distese, per quanto ancora attente al contenimento del rischio di credito”.


Maria Grazia Coronas
Responsabile pubblicazioni CRIF

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