martedì 19 febbraio 2013

COMPOSTIERA FAI DA TE: CHIMICA E AUTOCOSTRUZIONE


Ogni anno parte della materia organica presente sul nostro pianeta "muore", si decompone, creando terriccio ricco di humus e profumato di bosco. Questo non avviene con gli scarti organici che produciamo in casa: essi, dopo qualche giorno, cominciano a puzzare.
Ciò è dovuto al fatto che la pattumiera non è un organismo vivente, mentre il bosco lo è. Al suo interno si trovano batteri, funghi, insetti, lombrichi, che al termine di una complessa sequenza di processi biochimici e catene alimentari trasformano le sostanze organiche in nutrienti e anidride carbonica e l'azoto in sali di azoto, che verranno assorbiti dalle piante.
Questi animaletti rimescolano la terra rendendola soffice, areata e permeabile all'acqua.

Ma come si forma l'humus?
Le grandi molecole organiche presenti nei vegetali (amidi, zuccheri, cellulosa ecc) diventano cibo per i batteri e per altri micro organismi che dalla degradazione di queste molecole di carbonio ricavano energia. Dal punto di vista chimico quello che avviene è un'ossidazione delle sostanze organiche ad opera degli "abitanti" del terreno. Il carbonio è tornato nell'atmosfera sotto forma di anidride carbonica, pronta per essere assorbita dalle piante verdi grazie all'energia solare e alla fotosintesi clorofilliana.
Dopo alcuni mesi di tutto ciò non resta che un terriccio fino ricco di nutrienti chiamato Compost.
Per la natura non esistono rifiuti, ma per l'uomo sì. E se io volessi trasformare  lo scarto organico che produco in humus, cosa dovrei fare? Riprodurre ciò che avviene in natura all'interno di una compostiera.

Ecco la ricetta per un buon compostaggio:
- biomassa finemente triturata
- giusta proporzione tra carbonio e azoto (30 a 1)
- aria a volontà
- acqua quanto basta al benessere di batteri, muffe e funghi
- batteri e microorganismi
- qualche lombrico
Mescolare il tutto e controllare che non manchino aria e acqua.

Nella compostiera si assisterà a questi eventi:
- sviluppo di muffe e batteri
- riscaldamento progressivo
- disgregazione dei componenti fino al 50%
- diffusione dei lombrichi

A seconda delle condizioni che si verificano all'interno della compostiera il compostaggio richiederà da qualche mese a tanti mesi. La giusta proporzione tra carbonio (carboidrati) e azoto (proteine) è il fattore più importante per la riuscita del compostaggio. Si può seguire la regola empirica di mescolare 2 parti di scarti freschi (scarti di cibo, carta) con 1 parte di scarti secchi (foglie secche).
Una volta fatte le proporzioni si deve procedere alla triturazione. Più la biomassa è fine, più veloce sarà il compostaggio. Ci son però sostanze organiche che non vanno usate e sono: ossa, carne, pesce, prodotti caseari, oli e grassi, lettiere di animali. 

In seguito la biomassa dovrà essere mantenuta umida. Umida, non bagnata, altrimenti l'aria non potrà diffondersi e invece di proliferare i batteri che ci servono, prolifereranno i batteri anaerobi che producono metano e puzza.
Siccome vogliamo creare compost e non gas per la cucina armiamoci di spruzzino e nebulizziamo. Ma come faccio a sapere se la quantità d'acqua è giusta? Il trucco sta nel prendere in mano un certo quantitativo di compost e strizzarlo, se esce acqua abbiamo esagerato e ci conviene aggiungere materia secca.

Compostiera con sottovaso
Il processo si è avviato se produce calore. Ovviamente la compostiera casalinga non raggiunge i 50-60° di una compostiera di un metro cubo, per questo motivo il processo sarà più lento, si parla quindi di compostaggio freddo. La terra è piena di batteri, ma io che il processo lo attivo nella compostiera di plastica mi devo procurare dei batteri e dei lombrichi. Dove li trovo? In un po' di terra e nel letame, che aggiungerò al tutto o nei negozi che vendono articoli da giardino/orto/pesca (pesca per i lombrichi). E' sempre comunque utile coprire il tutto con del terriccio per evitare invasioni di moscerini della frutta e odoracci.

Ora che so tutto ciò, come costruisco una compostiera?
Basta prendere un bidone di plastica da 46 litri (o più grande se si dispone di più spazio sul balcone) e un opportuno sottovaso.

Il fondo del bidone va bucato, in modo che il percolato possa filtrare e finire nel sottovaso.

Compostiera: dettaglio dello sportellino
 A circa 5 cm dal fondo vanno praticati dei fori per far passare una corda che possa sostenere una rete di plastica (che va fissata alla corda).

Ciò va fatto poichè deve rimanere del vuoto fra il compost e il fondo del bidone.

A questo punto occorre fare un buco di forma rettangolare al di sopra del livello della rete, che funzioni da sportellino per estrarre il terriccio. Basta usare un trapano e bucare quanto basta per introdurre un seghetto col quale si ritaglierà il rettangolo. Poi il rettangolo tagliato va fissato con una cerniera in alto e un piccolo meccanismo di chiusura in basso (un gancetto con un anello).

Compost in via di formazione
Infine, fate un bel po' di buchi sul coperchio e sui fianchi del bidone.

Spesa in materie prime: 19,90 euro. Spesa per un chilo di acceleratore di compostaggio 9,30 euro. Lavoro: 2 ore.

Divertimento assicurato.

Ah, dimenticavo, ecco una bella foto del compost in via di formazione. Cominciate anche voi a produrre terra fertile: il vostro orto sul balcone ne ha bisogno!!!

Luigina Pugno - 19 febbraio 2013

N.B.: Tutte le foto della compostiera fai da te sono state scattate da Walter Caputo (il quale ha dato anche una mano all'autrice per la costruzione).


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